Biografia
Sono Matteo Ricci, sono sindaco di Pesaro, la città dove sono nato, il luogo dove sono le mie radici, la mia famiglia, mia moglie, i miei figli. Sono cresciuto a “pane e politica”.
Dalla militanza politica, sempre a sinistra, sono stato eletto prima consigliere comunale, poi Presidente della Provincia di Pesaro Urbino. Dal 2014 sono sindaco di Pesaro. Sono stati i 10 anni più belli e appassionanti della mia vita, coronati con il riconoscimento di Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024. All’impegno per la mia città ho accompagnato da sempre quello nel Partito Democratico, al servizio di cittadini, sindaci e amministratori.
Sono stato vicepresidente nazionale del Partito Democratico, e attualmente sono coordinatore dei sindaci PD. Nel 2014 vengo nominato vicepresidente di Anci e dal 2018 sono presidente ALI – Autonomie, due ruoli che mi hanno visto in prima linea impegnato a difesa degli amministratori locali. Oggi mi candido alle elezioni europee per il Partito Democratico nella circoscrizione Centro (Lazio, Marche, Toscana e Umbria). Lo faccio perchè credo nel PD che torna a essere la forza politica della prossimità alle persone, del riscatto sociale e di un nuovo modello di sviluppo equo e sostenibile.
Biografia
Matteo Ricci, classe 1974, è laureato in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, con una tesi dal titolo «Verso una Costituzione europea». È sindaco di Pesaro dal 30 maggio 2014. A 35 anni è stato eletto presidente della Provincia di Pesaro e Urbino (2009-2014). Per 4 anni, dal 2013 al 2017, è stato vicepresidente del Partito Democratico. Il 26 febbraio 2021 il segretario del PD Nicola Zingaretti, dopo averlo voluto all’interno del comitato politico, gli attribuisce il compito di costituire e dirigere il coordinamento dei sindaci del partito. Incarico che viene confermato anche dal nuovo segretario PD Enrico Letta.
Nel novembre 2014 viene eletto nel direttivo dell’Anci, di cui diventa anche Vicepresidente e gli viene affidata la delega per le politiche istituzionali e le riforme. Attualmente è presidente di Ali (Autonomie Locali Italiane).
Pane e Politica
Il 25 settembre del 2022 il Pd incassa la più sonora sconfitta della sua breve vita.
Per la prima volta, un esponente del vecchio Movimento sociale italiano varca la soglia di Palazzo Chigi. Come reagisce il Partito
democratico?
Dimissioni del segretario ed elezione di un nuovo leader.
Si deve fare una Costituente delle idee, dicono tutti.
Bisogna rifondare il partito, riscrivere il suo rapporto con la società.
Ma il dialogo con il Paese stenta a decollare.
Matteo Ricci decide perciò di partire per un’inedita campagna post-elettorale.
Un giro dell’Italia alla ricerca delle ragioni della sconfitta.
A cena, con le famiglie italiane.
Da Nord a Sud, siede con loro a tavola, fa domande. Ascolta. Riempie il suo taccuino di appunti.
Vuole capire perché la gente abbia voltato le spalle al Pd e propone delle idee per un centrosinistra che torni a vincere.
Ne consegue, nella seconda parte del libro, un appunto di viaggio per una sinistra europeista e popolare.
Nuove idee per rilanciare il partito con le indicazioni, le suggestioni, le vie indicate dai cittadini stessi, con uno sguardo fisso sull’Europa, chiamata a una sfida cruciale di cambiamento.
Una costituente dal basso, casa per casa, come si faceva una volta. Ma non per chiedere il voto: per chiedere, invece, perché il popolo non abbia più fiducia nella sinistra e cosa occorra per tornare a parlarsi.
Perché mi candido
Dopo le elezioni politiche del 2022 ho intrapreso un viaggio nel nostro Paese, da Nord a Sud, a cena a casa delle famiglie italiane.
Ho incontrato un popolo profondamente radicato nei valori e negli ideali del progressismo democratico, ma disilluso e bisognoso di riconoscersi e ritrovarsi in un progetto politico coerente e di prossimità. Da questa esperienza è nato un libro, “Pane e Politica”, grazie a cui ho incontrato migliaia di donne e uomini durante le oltre 70 presentazioni nell’Italia centrale.
Il calore e la passione che ho ricevuto in queste presentazioni mi hanno convinto a candidarmi alle elezioni europee per portare a Bruxelles e dare rappresentanza alle speranze, ai desideri e alle preoccupazioni del popolo del centrosinistra.
Voglio portare in Europa la capacità politica e l’esperienza amministrativa dei sindaci italiani. Voglio ridare voce all’Italia centrale e ricucire il Paese, tra provincia e metropoli, tra aree interne e città.
Proprio come ho fatto simbolicamente con il tour in bici “Testa alta e Pedalare”. Un viaggio bellissimo nella provincia italiana: 5 giorni, 10 tappe, 15 eventi, 3 regioni, 350 km, 105.000 pedalate, 2.275 kg di co2 risparmiata. Insieme a 50 cicloamatori, compagni e amici, che mi hanno affiancato, sostenuto, spronato, anche quando la salita si faceva più difficile.
È questo lo spirito con cui affronterò questa campagna elettorale. Per l’Italia Centrale e per il Partito Democratico.
I CINQUE PILASTRI DELLA NOSTRA PROPOSTA
È IL MOMENTO DELLA RISCOSSA
RICUCIRE L'ITALIA
La destra con l’Autonomia differenziata vuole spaccare in due il nostro Paese. In questo scenario l’Italia centrale rischia di rimanere schiacciata nella polarizzazione tra Nord e Sud. Non possiamo che opporci con forza a questo folle progetto che rischia di avere conseguenze devastanti sui nostri territori. Portiamo in Europa l’Italia delle Province, delle aree interne, delle periferie, i bisogni di chi vive l’Italia del centro e, ormai da troppo tempo, aspetta risposte e nuove opportunità di rilancio.
PER UN’EUROPA UNITA E SOLIDALE
Di fronte alle guerre e agli stravolgimenti globali che mettono sempre più a rischio le nostre democrazie, dobbiamo rilanciare con forza il progetto di un’Europa politica, unita e coesa, davvero capace di governare i processi di globalizzazione e di affermarsi come forza di pace, libertà e diritti. Dobbiamo lavorare per la fiscalità unica, per una difesa comune europea e prendere come riferimento l’Europa solidale che bene ha reagito al COVID con il Next Generation EU.
IL PIANETA DI DOMANI
Le conseguenze del cambiamento climatico mettono inesorabilmente a rischio i nostri territori, distruggendo il paesaggio e lasciando in ginocchio le comunità colpite.
Dobbiamo mettere in campo un nuovo modello di sviluppo, in grado di puntare su crescita sostenibile e transizione ecologica, mettendo al centro le persone e i loro bisogni. Bisogna ribattere i tentativi delle destre negazioniste di bloccare la transizione, e proseguire con un’Europa sempre più leader mondiale della sostenibilità.
L’EUROPA DEI DIRITTI
La destra ha più volte dimostrato di non avere a cuore gli interessi degli italiani. Basti pensare all’alleato numero uno di Giorgia Meloni in Europa: Viktor Orban, che con le sue politiche in Ungheria è sempre più nemico dei diritti civili. Le politiche economiche di destra si stanno dimostrando insufficienti a dare risposte di lungo periodo al Paese. Propaganda, che finisce per scaricare i problemi sulle spalle delle generazioni future. Eppure basterebbe ripartire dai quei diritti sociali e civili garantiti dalla nostra Costituzione. Salario minimo, scuola e istruzione, politiche sociali, sanità. Ma anche le giuste battaglie della comunità LGBTQ+, che la destra italiana tanto disdegna e mette in secondo piano.
COME VOTARE MATTEO RICCI
III Circoscrizione – Italia Centrale
(Lazio, Marche, Toscana, e Umbria).
I seggi saranno aperti
sabato 8 giugno, dalle 15.00 alle 23.00
e domenica 9 giugno, dalle 7.00 alle 23.00.
Per votare la lista Partito Democratico è necessario tracciare una croce sul simbolo corrispondente ed esprimere fino a un massimo di 3 preferenze non dello stesso genere.
Per eleggere Matteo Ricci al Parlamento Europeo puoi votare scrivendo il suo nome in qualsiasi seggio del Lazio, della Toscana, dell’Umbria e delle Marche.
BARRA IL SIMBOLO DEL PD E SCRIVI “RICCI”