Biografia

Matteo Ricci, classe 1974, è laureato in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, con una tesi dal titolo «Verso una Costituzione europea». È sindaco di Pesaro dal 30 maggio 2014. A 35 anni è stato eletto presidente della Provincia di Pesaro e Urbino (2009-2014). Per 4 anni, dal 2013 al 2017, è stato vicepresidente del Partito Democratico. Il 26 febbraio 2021 il segretario del PD Nicola Zingaretti, dopo averlo voluto all’interno del comitato politico, gli attribuisce il compito di costituire e dirigere il coordinamento dei sindaci del partito. Incarico che viene confermato anche dal nuovo segretario PD Enrico Letta.

Nel novembre 2014 viene eletto nel direttivo dell’Anci, di cui diventa anche Vicepresidente e gli viene affidata la delega per le politiche istituzionali e le riforme. Attualmente è presidente di Ali (Autonomie Locali Italiane).

Pane e Politica

Il 25 settembre del 2022 il Pd incassa la più sonora sconfitta della sua breve vita.

Per la prima volta, un esponente del vecchio Movimento sociale italiano varca la soglia di Palazzo Chigi. Come reagisce il Partito
democratico?

Dimissioni del segretario ed elezione di un nuovo leader.

Si deve fare una Costituente delle idee, dicono tutti.
Bisogna rifondare il partito, riscrivere il suo rapporto con la società.

Ma il dialogo con il Paese stenta a decollare.
Matteo Ricci decide perciò di partire per un’inedita campagna post-elettorale.

Un giro dell’Italia alla ricerca delle ragioni della sconfitta.

A cena, con le famiglie italiane.
Da Nord a Sud, siede con loro a tavola, fa domande. Ascolta. Riempie il suo taccuino di appunti.

Vuole capire perché la gente abbia voltato le spalle al Pd e propone delle idee per un centrosinistra che torni a vincere.


Ne consegue, nella seconda parte del libro, un appunto di viaggio per una sinistra europeista e popolare.

Nuove idee per rilanciare il partito con le indicazioni, le suggestioni, le vie indicate dai cittadini stessi, con uno sguardo fisso sull’Europa, chiamata a una sfida cruciale di cambiamento.

Una costituente dal basso, casa per casa, come si faceva una volta. Ma non per chiedere il voto: per chiedere, invece, perché il popolo non abbia più fiducia nella sinistra e cosa occorra per tornare a parlarsi.

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